Raccontare il tempo e raccontare la storia. Il caso della Crypta Balbi tra passato, presente e prossimo futuro

Mirella Serlorenzi
Museo Nazionale Romano - Crypta Balbi

 

Il Museo Nazionale Romano – Crypta Balbi è uno dei rari esempi museali nato in seguito ad un progetto di studio e riqualificazione di un isolato del centro storico di Roma. E’ stato il primo grande cantiere di archeologia urbana italiano, che ha permesso di indagare più di un ettaro di città dalla sue origini fino ai nostri giorni. La ricerca, durata un ventennio, ha avuto tra i suoi scopi principali quello di restituire alla cittadinanza il risultato dei lavori, attraverso un progetto museale basato sul racconto di duemila anni di storia ad un pubblico differenziato e non necessariamente dotto.

Gli strumenti allora sperimentati hanno riguardato essenzialmente l’ampio utilizzo delle ricostruzioni tridimensionali e volumetriche degli edifici e delle aree prese in considerazione dalla ricerca, che si basavano su una metodologia innovativa che dava ampia importanza a tutte le fasi del lavoro dell’archeologo. Sin dall’inizio fu chiaro, infatti, il rapporto costante che doveva esserci tra fonti storico-documentali, emergenze archeologiche e oggetti rinvenuti. Il contenitore museale è di fatto esso stesso un edificio stratificato che di per sé racconta la storia architettonica e urbanistica dell’area, arricchita dall’elemento più importante che può essere restituito, ovvero l’umanità della storia, narrata attraverso gli oggetti di vita quotidiana che quegli uomini produssero e utilizzarono. La microstoria si fonde con la macrostoria ed ecco che le fonti documentali ci trasportano in una scenografia più ampia che ci permette di comprendere non solo quale fosse la vita dell’isolato in un arco cronologico di 2000 anni, ma quale fosse la vita economica politica e sociale di Roma altomedievale.

Eppure, a sedici anni dalla sua apertura l’evoluzione tecnologica ha compiuto passi da gigante e il contesto culturale si è così modificato che occorre ripensare il dialogo con i nuovi visitatori e i tempi e i modi del racconto. Pertanto un nuovo gruppo di ricerca sta portando avanti un progetto di rinnovamento dell’apparto comunicativo della Crypta Balbi in modo che la visita del Museo sia più coinvolgente etutti i sensi siano appagati attraverso anche esperienze emozionali all’interno di un  percorso di visita rinnovato e che utilizzi tecnologie e tecniche della narrazione differenziate. 

giulia osti13