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I Sessione - Il tempo da ricordare

Il tempo nella sua estensione lineare, quella che si sostanzia di percorsi, di oggetti, di pensieri e di azioni.
Una dimensione qualitativa della storia.

In questa sessione si vuole riflettere sulle modalità di studio utilizzate nei musei per dare significato al patrimonio nella sua dimensione temporale.

I Sessione - Il tempo da ricordare

II Sessione - Il tempo da raccontare

Il tempo nella sua estensione lineare, quella che si sostanzia di percorsi, di oggetti, di pensieri e di azioni.
Una dimensione qualitativa della storia.

La necessità di una restituzione dei contenuti, spesso complessi e intrecciati tra loro, la presenza fisica dei beni esposti, l’esigenza di una trattazione astratta o di un’esperienza immersiva, e così la velocità tecnologica e quella semiotica, che modificano comportamenti e cognizione, rappresentano, a più livelli e su più ambiti, i punti di una continua riflessione che il Museo opera sulla propria comunicazione culturale.

II Sessione - Il tempo da raccontare

III sessione - Il tempo di cambiare

Il momento supremo, opportuno, puntuale nella sua specificità.
Una dimensione qualitativa della storia.

Il tempo del museo riguarda la sua identità e le sue funzioni.
Ognuna di esse è scandita da tempi precisi che ne caratterizzano la qualità e l’efficacia: riflettere sulla durata o sulla permanenza, sul rinnovamento o sulla ciclicità, infatti, quando si parla di museo, implica immediatamente un ragionamento tecnico sul rapporto (positivo) tra raggiungimento degli obiettivi istituzionali e attività realizzate.

III sessione - Il tempo di cambiare

IV Sessione - Il tempo di creare

Il momento supremo, opportuno, puntuale nella sua specificità.
Una dimensione qualitativa della storia.

Il Museo ha visto, e pare continui a contemplare, un’intensificazione del numero delle funzioni attribuitegli. 
Il patrimonio persiste, dunque, e diventa un attivatore di idee, forme, progettualità, nuova imprenditoria.
Vengono presentati spunti ed esperienze per un salto di paradigma alla ricerca di nuovi modelli, nuovi metodi, nuovi tempi per un museo inevitabilmente portato a costruire connessioni forti e ancora più profonde tra patrimonio culturale e sistema-paese.

IV Sessione - Il tempo di creare

V sessione - Aion

Il quadro nella sua interezza.
I tempi ricondotti a unità: passato e futuro si raccordano al presente animando riflessione (su ciò che è stato) e previsione (di quel che sarà).

In questa giornata, summa del convegno, vengono presentati i cases studies:

Theatron (a cura della Fondazione Dià Cultura e di Oltre le Parole Onlus, in collaborazione con il Parco Regionale dell'Appia Antica)

 

V sessione - Aion

Tavola rotonda

Nella tavola rotonda dal titolo "Il tempo dei musei. Musei del tempo, tempo senza musei, musei senza tempo" si confrontano esperienze di gestione del tempo nei musei: tempo come substrato delle attività di ricerca nell’ambito della collezione; tempo come dimensionenarrativa nelle pratiche di diffusione e comunicazione culturale; tempo come variabile attiva e plurima di adattamento al cambiamento; tempo come anello di congiunzione tra conoscenza e creatività.

Tavola rotonda

Elisa Cella (Museo Civico Etrusco Romano di Trevignano Romano), Good times for a change

Rocío Cuadra Rubio (Università di Barcellona), Progetto “Funus”. Rivivere per capire. La rievocazione storica come metodo divulgativo del patrimonio archeologico

Giovanni Di Stefano (Museo di Camarina), Angelica Ferraro (Museo di Camarina), Il Museo Regionale di Camarina (Sicilia). Nuovi percorsi

Daniela Fardella (“Sapienza” - Università di Roma), La didattica laboratoriale come strumento di comunicazione tra museo e pubblico

Donato Maniello (Academy of Fines Arts, Naples), Valeria Amoretti (Second University of Naples), Paesaggi digitali in realtà aumentata per una nuova museologia

Paola Palmentola (Università degli Studi di Bari), Michele Lastilla (Università degli Studi di Bari), Percorso nella vita quotidiana di un insediamento iapigio del IV secolo a.C.

Rosario P.A. Patané (Museo Regionale Interdisciplinare di Enna), Il Museo racconta: contatti di culture nell’umbilicus Siciliae tra VIII e V secolo a.C.

Michela Ramadori (“Sapienza” - Università di Roma), Il museo liquido: evoluzione storica, potenzialità, rischi

Silvia Ripà (Università “Babeș-Bolyai” - Cluj-Napoca, L.A.D. - Laboratorio di Studi e Ricerche sulle Antiche province Danubiane, L.A.C. - Laboratorio di Antichità e Comunicazione del Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Ferrara), Il Sapere e le memorie dimenticate nella Sala delle Armi del Museo di Palazzo Poggi

  Elisa Cella  (Museo Civico Etrusco Romano di Trevignano Romano), Good times for a change   Rocío Cuadra Rubio  (Università di Barcellona), Progetto “Funus”. Rivivere per capire. La rievocazione storica come metodo divulgativo del patrimonio archeol
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