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Il tema della rappresentazione del reale e dell’identità è stato sintetizzato per la decima edizione di Romarché nel binomio tra “scapes” (termine inglese ampio e corale, fatto di fughe, scenari, panorami, immagini), biunivocamente spinti all’esterno come atto di conoscenza del mondo e all’interno come immagini di sé e di identità relazionali, diventando il fulcro e il tenore di una ricerca che ha l’obiettivo di interrogarsi sul ruolo della percezione e sulla ricostruzione cognitiva delle realtà nella pratiche attive (siano esse di carattere politico, siano esse intime e riferite alla sfera della persona).

In questa direzione sono state scelte due dimensioni: una, pubblica e aperta, dedicata al paesaggio, inteso in senso lato come rappresentazione complessa dello spazio esterno, antropico e antropizzato; un’altra, riferita alla rappresentazione identitaria del sé e concentrata su una figura elementare e basica, primaria e primordiale, nella socialità umana: la madre.

In due giornate distinte, si affronteranno queste due prospettive in una doppia modalità: da momenti in cui esperti e studiosi trattano i temi come approfondimenti specialistici in sessioni più propriamente seminariali; a spazi di comunicazione più ampia, in cui gli argomenti sono portati all’interesse di un pubblico vasto attraverso conversazioni e dialoghi tra rappresentanti di vari ambiti, la cui differenziazione disciplinare e le multiformi capacità espressive possono generare forme di linguaggio e comunicazione di sicura efficacia e attrattività.


30 maggio

LANDSCAPES - Paesaggi Culturali

Da anni il tema del paesaggio è diffusamente introdotto e discusso in più ambiti disciplinari, assumendo connotazioni vaste e innovative, soprattutto nelle applicazioni accolte a livello di politiche economiche e sociali in ambito territoriale.

Parlare del paesaggio oggi significa riformulare l’idea stessa di territorio, sia da un punto di vista estetico che etico, e approcciarlo come sistema interconnesso di fattori in costante evoluzione su cui si intersecano temi fondamentali come sussistenza, sostenibilità, benessere e identità: un punto cardine nella trattazione delle relazioni tra conoscenza e vita quotidiana, tra lascito storico-culturale e strategie socioeconomiche di sviluppo.

In questa direzione, la Fondazione Dià Cultura, seguendo le proprie finalità istituzionali, volte principalmente alla valorizzazione del patrimonio culturale, ha deciso di intraprendere in Romarché 2019 una riflessione collettiva sullo stato dell’arte nei temi della definizione e della gestione del paesaggio.


31 maggio

MINDSCAPES - La maternità come paesaggio interiore

La giornata di studi dedicata al tema Mindscapes – La maternità come paesaggio interiore mira a indagare i temi della fertilità e della maternità in un’ottica storica, antropologica, psicologica, medica e letteraria mettendo a confronto antico e contemporaneo al fine di sensibilizzare il pubblico alle tematiche trattate in maniera originale e completa. Il convegno si ispira alla mostra in corso presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Mæternità. Maternità e allattamento nell’antichità, curata dalla storica delle religioni Giulia Pedrucci (Università di Erfurt) con la collaborazione dell’archeologa Vittoria Lecce (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) e al relativo numero del mensile archeologico Forma Urbis interamente dedicato al tema.

Per questa giornata non è stata prevista una call for papers.